Il 2023 è appena iniziato e io me ne sto qui, alquanto fiera a dire il vero, a raccontarti di come quest’anno non abbia fatto una lista di buoni propositi. E non l’ho fatta di proposito, perchè solitamente già a Febbraio li disattendo e poi finisce che mi sento in colpa per tutto il resto dell’anno.
Quest’anno ho deciso di attuare una strategia al contrario: non fare una lista a inizio anno, e tirare le somme a dicembre. Per vedere non le cose che NON ho fatto, ma per concentrarmi su quelle positive che sono riuscita a portare a termine. E questa è una lezione che ho imparato lo scorso anno quando, lontana da ogni aspettativa rispetto alla lista di gennaio, ho ricominciato a prendermi cura di me.
Col cibo, e col mio corpo, ho sempre avuto un rapporto complicato. Da adolescente ho sofferto di anoressia e pesavo troppo poco, ad aprile dello scorso anno sono invece arrivata al peso più alto mai raggiunto prima. Non salivo su una bilancia da marzo del 2004, ma lo scorso aprile ne ho acquistata una perchè sapevo che la situazione mi era sfuggita di mano.
Questa invece sono io nel mio periodo più florido.
Quando ci sono salita sopra mi sono subito girata per vedere se tante volte fosse salito anche Coso, il mio gattone di 7 kg, perchè come direbbe mia mamma: “pensavo che piovesse, ma non che nevicasse”. Mi è preso un colpo, letteralmente. E quindi ho fatto l’unica cosa che mi è venuta in mente in quel momento: mi sono messa a piangere. Forte eh?
Passata la prima fase di smarrimento e frustrazione mi sono detta che c’era poco da piangere e molto da fare. Ho ripreso in mano il mio piano nutrizionale ( quello che la dottoressa Sara Olivieri – che potresti conoscere su Instagram come Iniziolunedì – aveva creato per me un paio di anni prima ), per stare più sicura anche il suo libro – che insieme alle linee guida del Ministero della Salute è una vera benedizione – e ( cosa ancora più importante ) sono andata a comprare un paio di scarpe da ginnastica pensate per camminare molto.
Tra aprile ed agosto 2021 sono scesa 7 kg, semplicemente mangiando meglio e andando a camminare. Poi il caldo mi ha uccisa e la mia proverbiale pigrizia ha preso il sopravvento. Diciamo anche che il resto della mia vita è stato abbastanza impegnativo nei mesi a seguire, con dicembre che ha raggiunto delle vette altissime di smadonnamenti a più livelli, ma queste sono scuse. Semplicemente ad un certo momento ho mollato la presa.
A inizio anno sono salita di nuovo sulla bilancia, con un po’ di terrore a dire il vero visto che nel mezzo ci sono state le feste di Natale e che la mia è una mamma ciociara che esprime l’amore attraverso il cibo. E si, sono ingrassata. Ma solo 2 kg, a fronte dei mesi di stop e delle feste appena concluse. Poteva andare molto peggio!
Ho però deciso di non stare a guardare, perchè se c’è una cosa che voglio disperatamente è imparare ad amarmi. E va benissimo la bodypositive e l’accettarsi così come siamo, ma se questo inficia la salute secondo me si può e si deve fare qualcosa. E quindi ho iniziato l’anno stendendo a terra il mio tappetino per yoga verde salvia ed ho ricominciato.
In mio soccorso sono arrivate due donne: Adriene Mishler, che ogni anno sul sul canale YouTube Yoga with Adriene propone in modo del tutto gratuito un programma di yoga articolato su 30 giorni, e Sara Abbate – che su instragram è @stiamobio. E’ stata lei anni fa a farmi scoprire Adriene e i suoi programmi di 30 giorni, ed è sempre lei a farmi da motivatrice in questi giorni.
Come se non bastasse ho rimesso anche le scarpette ed ho ripreso a camminare. Le temperature sono miti ( ciao crisi climatica, sarebbe bello non averti qui), e soprattutto non piove. E quindi zero scuse: Ho ricominciato con 6 km, che se riuscissi a fare tutti i giorni sarebbe cosa buona e giusta. Mi ricordo che durante la pandemia, nel periodo in cui ero in smartworking ma si poteva fare attività fisica, uscivo di casa alle 6, facevo un’ora di camminata tutte le mattine e appena tornata a casa mi mettevo sul tappetino a fare yoga. Iniziare la giornata in quel modo era pazzesco e mi dava da una parte una bella carica, dall’altra anche un certo equilibrio. Vorrei ricominciare così.
L’ultimo atto rivoluzionario che ho fatto è stato portare al lavoro tutti i pandori che mi hanno regalato. Lo so, nell’eterna disputa tra panettone e pandoro per me vincerà sempre quest’ultimo, non importa quanto sia da bambini. Soprattutto se lo metti a scaldare sul termosifone e ti puoi godere tutta la sua sofficità ed il profumo del burro sciolto.
Va beh, meglio non pensarci altrimenti li porto di nuovo a casa!
Tutto questo mega pippone è solo per dirti che non importa fare una lista di obiettivi ad inizio anno, perchè ognuno di noi può inziare in qualsiasi momento della propria vita, fosse anche il 31 dicembre. O aprile. Oppure oggi.
Tu, e solamente tu, sai quando è arrivato il momento e non sarà un giorno specifico sul calendario a fare la differenza, ma solo la tua volontà.
Basta, smetto di tediarti oltre e ti saluto, che altrimenti mi trasformo in qualche pseudoguru senza nessuna competenza, mentre volevo solo dirti che a fare la differenza è solo l’approccio.
Hai ancora 5 minuti.
Hai solo 5 minuti.
Sempre di 5 minuti stiamo parlando, ma in quell’unica parola c’è tutta la differenza del mondo. Quando l’ho capito ho messo da parte l’ansia ( almeno per un po’ ).
Tu come stai?
Ti abbraccio,