Me lo avevano detto, fare un trasloco è una delle esperienze più faticose da gestire. Ovviamente non ho voluto crederci, fino a quando non è toccato a me. Doppio per giunta.
La prima volta che ho comprato casa, il bucolocale di 45 mq, era un posto vuoto che ho arredato praticamente da zero, quindi non ci ho mai realmente traslocato; man mano ho acquistato quello che serviva e un po’ alla volta i pezzi si sono aggiunti fino ad arrivare ad avere una casa vivibile. Quando poi 10 anni dopo l’ho rivenduto, ho deciso di portare con me praticamente tutto, perchè pensavo ( e il tempo mi ha dato ragione ) che i mobili che avevamo lì sarebbero tornati utili anche nella nuova casa. E quindi mi sono trovata ad affrontare il mio primo vero trasloco.
Avevo zero esperienza in materia, ma sono sempre stata un po’ control freak. Se mi segui anche sui social saprai già che due settimane fa ho affrontato anche il secondo trasloco, quello a #VillaVanessa. Ed oggi posso tirare le somme e dirti come è andata e come ho fatto.
Dico il secondo perché il primo è stato quando ho venduto l’appartamento, inscatolato tutto e lasciato tutta la mia vita in standby per due anni, mobili e suppellettili comprese.
1. Fare gli scatoloni
Come puoi immaginare questa è sicuramente la parte più noiosa.
Io mi sono regolata così: ho inscatolato le cose “per argomenti”, quindi tutto l’abbigliamento insieme, idem le stoviglie, poi lenzuola e coperte, asciugamani con accappatoi, tovaglie e tovaglioli. Insomma, ho cercato di creare dei gruppi omogenei e poi ho numerato ogni scatola. L’ho numerata su OGNI lato, perchè tanto per la famosa legge di Murphy ti capita sempre il lato sbagliato. Su un quaderno poi ho segnato il contenuto di ogni singolo scatolone; ora che li sto disfacendo questa lista mi sta semplificando di molto le operazioni.
Per gli oggetti più fragili ho utilizzato molto pluriball e chips, di quelli che ho messo da parte nei mesi antecedenti il trasloco insieme agli scatoloni. Ho girato anche per supermercati e sono riuscita ad ottenere tutti gli scatoloni necessari. Anche i volantini e la carta di giornale si sono rivelati molto utili. Ora li sto mettendo da parte per il prossimo che farà il trasloco, così non si manda perso nulla.
Bonus tip: prepara uno scatolone “starter kit“, con tutto il necessario per ripartire in una nuova abitazione. Nel mio caso? la moka, due tazzine, due piatti, due bicchieri, posate, asciugamani, lenzuola, spazzolini e dentifricio, un rotolo di carta igienica. Sembra niente, ma nel caos del primo giorno questa scatola diventerà la tua ancora di salvezza.
I mobili e gli elettrodomestici
Se decidi di portar via i tuoi mobili, e come me non ti stai affidando ad una ditta ma stai facendo in autonomia, ci sono delle cose su cui dovrai concentrarti.
Nel caso i tuoi mobili, come i miei, fossero di Ikea ti consiglio di smontarli, perchè trasportandoli ancora montati potrebbero subire danni ( a me è successo con i Pax ). In un sacchetto raccogli viti, spine in legno e tutta la minuteria e poi attacca il sacchetto al suo mobile, in modo tale che quando dovrai rimontarli non impazzirai a fare la caccia al tesoro per associare le viti ai mobili. Ti consiglio di scaricarti dal sito di Ikea anche il manuale di montaggio di ogni singolo mobile, ti tornerà utile!
Bonus tip: nel caso tu perdessi la minuteria puoi recuperare il codice dei vari pezzi sul libretto delle istruzioni e richiederli sul sito di Ikea. Ti arriveranno a casa senza dover pagare nulla, provare per credere!
Nel caso invece i tuoi mobili non fossero di Ikea puoi pensare di imballarli bene con il pluriball, in modo tale che non subiscano danni con il trasporto. Per materassi, sedie in tessuto e divano ti consiglio la pellicola, per isolarli il tutto anche dalla polvere. Occhio ad imbottire bene specchi e ante a vetro! Già il trasloco è una disgrazia, mica ci vogliamo aggiungere anche altri 7 anni, giusto?
Per gli elettrodomestici ce ne sono alcuni per i quali ti consiglio di avere delle accortezze in più, e sono quelli che sono a contatto con l’acqua: lavatrice, lavastoviglie e simili. Ricordati di svuotarli dai residui di acqua nei tubi, per evitare che si formi ruggine o muffe. Il frigorifero ed il congelatore andranno svuotati e poi, qualche giorno prima del trasloco, staccati dalla presa elettrica in modo che possano sbrinare. Nel caso del frigorifero e del congelatore ti consiglio una cosa a cui io non avevo pensato: lascia gli sportelli socchiusi per proteggere le guarnizioni. Le mie sono rimaste chiuse per due anni e mezzo e si sono riempite di muffa. Per fortuna vendono i ricambi e non devo ricomprare il frigorifero, però mi sarei risparmiata volentieri queste spese extra se avessi potuto.
Tappeti e coperte
Per i tessili in generale, ma per tappeti, cuscini e coperte in particolare, ti consiglio di lavarli o portarli in lavanderia, farli asciugare accuratamente e poi incartare tutto con la pellicola, sempre per preservarli dalla polvere che eventualmente potrebbe invece entrare anche negli scatoloni. I miei sono stati due anni e mezzo nella pellicola e ne sono usciti come nuovi!
Bonus tip: se hai a disposizione dei rametti di lavanda essiccata puoi metterli tra due pezzi di carta assorbente e poi appoggiarli sui tappeti o sulle coperte mentre li arrotoli, così da tirarli fuori belli profumati ma privi di macchie.
Decluttering
Per me i traslochi sono stato un ottimo modo per fare spazio nella mia vita. Quando ho imballato le mie cose ho fatto già un primo decluttering, togliendo quello che sapevo già non voler portare nella nuova casa. Ora, dopo due anni e mezzo, sto aprendo di nuovo le scatole e sto facendo ancora decluttering. Ho organizzato 4 ceste: nella prima metto le cose che andranno su Vinted, nella seconda quelle che porterò al Mercatino dell’usato, nella terza gli oggetti da regalare e nell’ultima quelle che sono ormai da buttare ( perchè si sono rotte o deteriorate, tipo le mie giacche in finta pelle…).
In questo tempo io sono cambiata, è cambiato il mio stile, i miei bisogni. Oggetti che prima del trasloco mai avrei pensato di lasciare andare oggi sono finiti senza rimpianti nelle ceste. Ho capito che voglio una vita più leggera e più semplice, e ne ho avuto conferma quando ho aperto lo scatolone delle scarpe. Più della metà sono finite nelle ceste, perchè per me non sono più una priorità, e non ho più bisogno di averne 50 paia per essere felice. Me ne bastano poche, di quelle che sono sicura di indossare.
Questa è la mia guida zero sbatti per affrontare il trasloco, se vuoi condividere con me la tua esperienza o qualche tip da aggiungere basta che mi scrivi nei commenti, così semplifichiamo la vita al prossimo! Io intanto mi metto al lavoro per raccontarti il post trasloco, un’esperienza mistica che supera di gran lunga ogni aspettativa!