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Rimodernare i mobili: creatività, sostenibilità e un pizzico di coraggio

Non so voi, ma quando mi sono trovata a ridipingere i primi mobili della mia casa, ero terrorizzata all’idea di combinare un disastro. Non sono una professionista, ma un’autodidatta con tanta voglia di imparare, e oggi posso dirvi che con un po’ di pratica e il metodo giusto, possiamo fare cose che non avremmo mai immaginato.

Quando ho acquistato Villa Vanessa, la mia adorata casa di campagna, era già ammobiliata. Alcuni pezzi li ho sostituiti, altri li ho tenuti, come la credenza che ho deciso di rimodernare. Non solo perché ridipingere è più sostenibile che comprare mobili nuovi (e questo è perfettamente in linea con la mia filosofia di vita), ma anche perché amo l’idea di personalizzare e dare nuova vita a oggetti che hanno una storia.

Dai mercatini al restyling

Chi mi segue sa quanto amo girare per mercatini dell’usato, e lì ho scovato alcuni dei miei tesori più preziosi. L’anno scorso, per esempio, ho acquistato un settimino per soli 14 euro e l’ho completamente trasformato con vernice e tanta passione. Dopo la credenza, sto lavorando su dei comodini. Ogni pezzo è una sfida, ma c’è qualcosa di magico nel vederlo trasformarsi sotto i propri occhi.

Perché rimodernare i mobili?

Per me, ridipingere è molto più che dare un nuovo aspetto a un mobile. È un atto d’amore per l’ambiente, un modo per esprimere creatività e un’opportunità per imparare qualcosa di nuovo. E poi, c’è una soddisfazione unica nel dire: “Questo l’ho fatto io”.

Come ho rinnovato la credenza: il mio metodo passo dopo passo

Questa è la credenza che ho trovato a Villa Vanessa. Non molto bella a vederla così ( e questa è stata proprio la primissima foto che ho scattato nel momento in cui sono entrata, chiavi in mano!) ma mi dava l’idea di essere durevole, ragion per cui ho deciso comunque di tenerla. Ci ho visto del potenziale, e non mi sono sbagliata.

1. Sicurezza prima di tutto

Prima di iniziare, assicuratevi di proteggervi. I DPI (dispositivi di protezione individuale) sono fondamentali. Io ho usato mascherina, guanti per non rovinarmi le mani e un grembiule per non sporcare i vestiti. È importante anche lavorare in un ambiente ben ventilato.

2. Pulizia e preparazione

La prima cosa che ho fatto è stata pulire accuratamente il mobile con TSP di Fusion Mineral Paint. Questo prodotto rimuove grasso e sporco, creando una base perfetta per la vernice.

Dopo aver pulito, ho stuccato le imperfezioni con un prodotto specifico per legno e, una volta asciutto, ho carteggiato con carta vetrata a grana media (180). Infine, ho passato una grana più sottile (320) per levigare la superficie.

3. La scelta della vernice

Per la mia credenza ho scelto le vernici Fusion Mineral Paint e Painting the Past, acquistate su All White Design. Sono facili da applicare, molto coprenti e resistenti.

Dopo aver eliminato la polvere con un panno umido, ho steso la prima mano di vernice. Non ho utilizzato lo Stainblock di Painting the Past perchè non ho scelto un colore chiaro, e quindi non temevo la risalita dei tannini del legno. Se però stai passando da un colore scuro ad uno chiaro ti consiglio di non saltare questo passaggio.

Non abbiate paura se non è perfetta: la bellezza di questo processo è che potete sempre migliorare con una seconda o terza mano.

4. Carteggiatura tra le mani

Una volta asciutta la prima mano (rispettate sempre i tempi indicati!!!), ho passato leggermente la superficie con carta vetrata a grana finissima (400). Questo passaggio rende il risultato più uniforme e professionale. Poi ho applicato una seconda mano, sempre rispettando i tempi di asciugatura.

5. Finitura e protezione

Le parti in legno che ho deciso di lasciare naturali le ho trattate con una cera neutra, applicata con un panno morbido. Questo prodotto non solo protegge, ma esalta la bellezza del legno.

Per le superfici dipinte, ho usato il top coat di Painting the Past. È un prodotto eccellente che garantisce resistenza all’usura quotidiana e sigilla il lavoro.

Questo è il risultato finito, come vedi adesso è molto più in linea con il mio stile e ne sono felice! Sono stata perfetta? Assolutamente no, ma non importa. L’importante è che io mi sia divertita durante il processo e che sia soddisfatta del risultato finale. Ho giocato con due diverse tonalità di verde, il mio amatissimo Everett di Fusion e Olive, della linea outdoor di Painting the Past. Per gli sportelli ho scelto l’opzione legno naturale, per dare al mobile un po’ di carattere, mentre la carta adesiva a fiori, che ho utilizzato anche per l’interno dei cassetti, ha conferito al tutto quel tocco retrò che tanto amo.

Podcast, audiolibri e un tocco di relax

Una cosa che mi aiuta tantissimo durante questi progetti è ascoltare podcast e audiolibri. Mentre levigo, dipingo o passo la cera, ne approfitto per immergermi in contenuti ispirazionali. È un modo per trasformare anche il lavoro più manuale in un momento di crescita personale e relax.

L’importanza della pratica

Se c’è una cosa che ho imparato in questi anni, è che ogni progetto è una lezione. Non serve essere perfette al primo tentativo: si migliora con la pratica. La credenza, per esempio, è stata un grande successo per me, ma è il frutto di piccoli esperimenti, errori e, soprattutto, di tanto entusiasmo.

Un invito a iniziare

Se state pensando di rimodernare un mobile, il mio consiglio è: iniziate! Non importa se non sarà perfetto, ogni progetto è un passo avanti. Iniziate con un mobile piccolo per fare pratica, e ricordatevi che ogni errore è una lezione preziosa. Io, proprio in questi giorni, ho riverniciato una piattaia che avevo preso al mercatino dell’usato per 5 euro ed ora non vedo l’ora di metterla accanto alla credenza, con dentro delle belle tazze, una candela e qualche barattolino dei miei infusi preferiti.

Se avete già dato nuova vita a un mobile, raccontatemelo nei commenti o sui miei canali social: adoro vedere le vostre trasformazioni!

A presto,

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