{"id":11809,"date":"2021-05-18T07:06:12","date_gmt":"2021-05-18T06:06:12","guid":{"rendered":"https:\/\/www.sofashion.blog\/?p=11809"},"modified":"2021-05-18T07:06:17","modified_gmt":"2021-05-18T06:06:17","slug":"la-felicita-non-va-interrotta-di-anna-bardazzi","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.sofashion.blog\/2021\/05\/18\/la-felicita-non-va-interrotta-di-anna-bardazzi\/","title":{"rendered":"La felicit\u00e0 non va interrotta di Anna Bardazzi"},"content":{"rendered":"\n
Una storia di donne che parla alle donne.<\/p>\n\n\n\n
Donne fragili, donne forti, donne che decidono di cavarsela da sole, donne che invece devono imparare a cavarsela da sole. Ma \u00e8 soprattutto la storia di una sorellanza nata tra due bambine, che si snoda in un viaggio lunghissimo tra l’Italia e la Bielorussia e che dura da oltre vent’anni.<\/p>\n\n\n\n
Anna \u00e8 una bambina italiana, la cui famiglia decide di aderire al progetto Chernobyl ospitando per un mese uno dei bambini proveniente dalla Bielorussia.
Elena ( Lena, la cui pronuncia corretta \u00e8 Liena ) \u00e8 la bambina che per un caso fortuito verr\u00e0 ospitata dalla famiglia di Anna.<\/p>\n\n\n\n
Nel momento in cui si conoscono Anna ha paura di questa bambina bellissima che non parla una parola d’italiano, paura che i suoi genitori possano amarla meno. Ma basta poco, una Barbie, per superare la diffidenza iniziale e diventare amiche. \u00abQuando Anna \u00e8 entrata nella mia vita, qualcosa \u00e8 cambiato. Ero partita senza capire bene cosa mi stesse accadendo, non sapevo dove fosse l\u2019Italia e pensavo che ovunque, nel mondo, si parlasse russo. Eppure, nel momento stesso in cui mi aveva allungato la sua Barbie, avevo capito che quell\u2019attimo avrebbe segnato tutta la mia esistenza. Per quanto diversa da me, lei sarebbe stata ci\u00f2 che io avrei sempre chiamato casa. La persona in cui rifugiarmi in caso di tempesta\u00bb.<\/em><\/p><\/blockquote>\n\n\n\n Inizia cos\u00ec la loro amicizia, ma Anna e Lena sono pi\u00f9 che amiche, sono sorelle. Anche se non lo sono di sangue ( e nemmeno giuridicamente visto che la famiglia di Anna non ha adottato Lena ) ma sorelle per scelta. Perch\u00e8 si sono trovate e riconosciute.<\/p>\n\n\n\n Al termine del mese di vacanza in Italia Lena torna in Bielorussia dalla nonna, con cui vive insieme al fratellino disabile ed al crudele fratello maggiore. Passeranno quasi dieci anni, ma Anna far\u00e0 di tutto per farla tornare in Italia e da quel momento non si lasceranno pi\u00f9. Il villaggio di Lena diventer\u00e0 per Anna un luogo da chiamare casa, di cui si innamora perdutamente, e non solo per la presenza di Igor : il profumo delle foreste di betulle, la zuppa fredda, il t\u00e8 da bere in ogni occasione. Sar\u00e0 durante l’ultimo viaggio in Bielorussia, per festeggiare il compleanno di baba <\/em>Sasha, che tutto cambier\u00e0 per loro.<\/p>\n\n\n\n Appena scesa dall’aereo Anna viene raggiunta da una terribile notizia : Lena ha il cancro.<\/p>\n\n\n\n E mentre il racconto si snoda nella narrazione a due voci di Anna e di Lena, scopriamo tutti i dettagli di questa splendida amicizia, dalla prima Barbie regalata a quest’ultima amara confessione.<\/p>\n\n\n\n Un libro meraviglioso, crudo e dolce al tempo stesso, che parla di amicizia e di sorellanza ma anche di maternit\u00e0. Quella cercata e voluta di Lena, quella negata di Anna, quella ritrovata di baba <\/em>Sasha e di Lucia, ma anche un libro sul complicato quanto struggente rapporto tra madri e figlie.<\/p>\n\n\n\n Una storia che mi ha emozionato tantissimo, ricca di dettagli affascinanti. Spesso ho avuto la sensazione di frugare in una scatola dei ricordi. Se come me siete di lacrima facile vi consiglio di leggere questo libro con accanto una mega scorta di Kleenex, ma anche di tenere Google a portata di mano per andare alla scoperta della Bielorussia in compagnia di Anna e Lena.<\/p>\n\n\n\n Quando si incontrano per la prima volta, Lena \u00e8 appena scesa da un aereo ed \u00e8 una delle migliaia di minori bielorussi mandati in Italia a disintossicarsi dalle radiazioni di Chernobyl; Anna la sta aspettando con i suoi genitori, pronti a ospitarla per un mese, e ha un po’ paura che questa bambina biondissima sia venuta a rubarle l’amore della sua famiglia o, peggio, i suoi giochi. Ma a entrambe basta un niente per superare la diffidenza e scoprirsi legate da un affetto indissolubile che le render\u00e0 ‘sorelle per sempre’, anche quando saranno lontane. Vent’anni dopo sono di nuovo in un aeroporto, stavolta a Minsk. Anna ha studiato Scienze politiche e sacrificato molto di s\u00e9 per inseguire un sogno: combattere la dittatura che opprime la Bielorussia e salvare l’amica. Ma anche se Lena \u00e8 cresciuta tra mille difficolt\u00e0 – la madre scomparsa, un fratellino disabile, una figlia da crescere da sola – il ruolo della vittima, dell’essere indifeso, proprio non fa per lei. Entrambe, a modo loro, sono due guerriere. Quando si riabbracciano, un’occhiata e tre parole pronunciate a fior di labbra sono sufficienti per capire che tutto sta per cambiare radicalmente. E che forse, prima di pensare agli altri, dovranno imparare a prendersi cura di loro stesse. Alternando le voci delle due protagoniste, Anna Bardazzi racconta il destino comune a tante donne che in ogni luogo devono lottare per una vita migliore. E mostra come, anche nel grigiore apparente di alcune storie, possa sempre brillare la luce della felicit\u00e0, di relazioni nate per caso e coltivate nonostante le distanze, non solo geografiche.<\/p>\n<\/div>\n<\/div>\n<\/div><\/div>\n\n\n\n <\/p>\n<\/div>\n<\/div>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Una storia di donne che parla alle donne. Donne fragili, donne forti, donne che decidono di cavarsela da sole, donne che invece devono imparare a cavarsela da sole. 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Un’amicizia che non ha bisogno di parole ( Lena non parla italiano e Anna non parla bielorusso) ma che \u00e8 fatta di momenti condivisi, di mani che si cercano, di abiti scambiati e pomeriggi passati a giocare nella vasca facendo le bolle con la schiuma.<\/p>\n\n\n\n<\/figure>\n\n\n\n
Anna e Lena seguiranno strade molto diverse, la prima andr\u00e0 a studiare a Parigi mentre Lena decider\u00e0 di continuare gli studi in Bielorussia per rimanere con la sua famiglia. La loro amicizia si fa sempre pi\u00f9 profonda.<\/p>\n\n\n\n
Mi ha portata alla scoperta di un Paese di cui non sapevo nulla, che mi ha affascinata con la sua storia e le sue tradizioni, e che la narrazione dell’autrice ha reso estremamente interessante.<\/p>\n\n\n\n<\/figure>